Broccoli, cavoli e cavoletti di Bruxelles: l'elisir di lunga vita per il cuore delle donne

Lauren C. Blekkenhorst, Catherine P. Bondonno, Joshua R. Lewis, Richard J. Woodman, Amanda Devine, Nicola P. Bondonno, Wai H. Lim, Kun Zhu, Lawrence J. Beilin, Peter L. Thompson, Richard L. Prince, Jonathan M. Hodgson

04 Maggio 2018

La salute passa dalla prevenzione. E la prevenzione passa dalla tavola. Più che una regola, quasi un luogo comune ormai, e che vale anche per il cuore: lo afferma adesso anche da una ricerca pubblicata sul Journal of the American Heart Association, che conferma che il consumo di verdure, e soprattutto di broccoli, cavoli e cavoletti di Bruxelles, ha un ruolo fondamentale per le donne nella terza età, per la prevenzione di ictus e infarti. Stando a questo studio, le crucifere contengono infatti dei componenti bioattivi che rallenterebbero la progressione dell'aterosclerosi, la principale causa delle malattie cardiovascolari, caratterizzata dall'accumulo di depositi di colesterolo e altro materiale lungo le pareti delle arterie, che ostruiscono la circolazione sanguigna e possono staccarsi andando a formare un trombo in un processo che può portare all'insorgenza di un infarto del miocardio o di un ictus.

Il team di ricerca – australiano- ha condotto lo studio su circa mille donne con almeno 70 anni d'età, tracciando le loro abitudini alimentari con dei questionari. Nel novero degli ortaggi sono state incluse: crucifere (cavolo, cavolfiore, cavoletti di Bruxelles e broccoli); aglio, cipolla e porro; ortaggi gialli, rossi e arancioni (come pomodori, peperoni, carote e zucca, barbabietola rossa); verdura a foglia verde (lattuga, spinaci, sedano, bietola); legumi (piselli, fagioli, soia, tra gli altri).
In particolare, è stata esaminata l'associazione tra l'aterosclerosi e l'apporto totale di ortaggi, oltre a quello di crucifere. Ci si è concentrati sulle donne anziane perché i fattori di rischio per le malattie vascolari sono differenti tra i due sessi e perché la malattia cardiovascolare spesso è vista come una malattia “maschile” portando a sottostimare e sottotrattare le donne anziane.

È emerso che, indipendentemente dai fattori di rischio cardiovascolare e dello stile di vita, le donne che mangiavano più verdure, e soprattutto più crucifere, avevano arterie carotidi più sane. Secondo i ricercatori, pertanto, le crucifere possono aiutare molto nel ridurre il rischio di malattia cardiaca grazie all'effetto protettivo nei confronti dell'apparato vascolare: “Ci sono moltissime evidenze che correlano le diete ricche di verdure con un minor rischio di malattia cardiaca e ictus”, dice Lauren Blekkenhorst, della University of Western Australia di Perth, tra gli autori della ricerca.
Se i risultati di questo studio dovessero essere confermati, le linee guida per una corretta alimentazione dovrebbero sottolineare l'importanza di aumentare il consumo di crucifere per contenere il rischio di malattia vascolare, concludono i ricercatori.

Da chiarire ancora quali siano i componenti bioattivi che possono rallentare la progressione dell'aterosclerosi. L'ipotesi è che la ricchezza di nutrienti e di composti fitochimici, oltre al basso apporto di calorie, possa essere la chiave. Tra questi i polifenoli, con la loro possibile azione antiossidante contro il colesterolo che si infiltra nelle pareti delle arterie, oppure il sulforafano, un composto del gruppo degli Isotiocianati, che rallenta lo stress ossidativo. Questi aspetti e la correlazione tra aterosclerosi e consumo di verdure negli anziani saranno oggetto di prossime ricerche.

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