La Società

Manifesto

La popolazione dei Paesi industrializzati sta rapidamente invecchiando: in Italia gli ultra65enni sono giá oltre il 21% della popolazione totale, e sono destinati a superare il 33% entro 20 anni, quando negli USA avranno raggiunto il 20%. La crescita dei molto anziani sará ancora piú marcata, con gli ultra80enni che raddoppieranno nei prossimi 20 anni.

Le malattie cardiovascolari rappresentano in queste classi di etá la principale causa di morbilitá e mortalitá. L'ipertensione arteriosa, ad esempio, colpisce oltre due terzi degli ultra65enni, e oltre l'80% e il 60% delle morti cardiovascolari avviene rispettivamente in ultra65enni e ultra75enni. Tra le diverse affezioni cardiovascolari, lo scompenso cardiaco cronico riacutizzato rappresenta negli anziani la piú frequente causa di ospedalizzazioni - spesso ripetute in breve tempo - e da solo contribuisce al 2% della spesa sanitaria complessiva del nostro Paese. In aggiunta, solo in una minoranza di anziani la malattia cardiovascolare rappresenta l'unica patologia presente, essendo in oltre la metá dei casi accompagnata da almeno un'altra patologia - quasi sempre cronica - in grado di contribuire allo sviluppo di disabilitá ed alla mortalitá. A questo proposito, basti considerare che circa il 60% degli ultra65enni soffre di artrosi, il 20% di diabete mellito; e il 10% é colpito da demenza, che raggiunge il 40% dopo gli 85 anni. Quest'ultima, ad esempio, ha un effetto negativo indipendente sulla prognosi a medio-lungo termine di anziani con scompenso cardiaco cronico.

L'elevata morbilitá e mortalitá degli anziani con malattie cardiovascolari - almeno in parte attribuibili, come giá detto, alle frequenti comorbilitá - dovrebbero meritare un trattamento aggressivo e tecnologicamente avanzato. Trattamento che spesso - nella pratica clinica ed in studi osservazionali - si é dimostrato addirittura piú efficace (in termini di ridotto number-needed-to-treat, NNT) che nei pazienti in etá giovane-adulta. Tuttavia, gli ultra65enni sono stati - e continuano ad essere - in larga maggioranza esclusi dai trial clinici controllati e, probabilmente anche per questa sostanziale assenza di evidenze, sono spesso sotto-trattati in tutte le principali condizioni cardiovascolari acute e croniche.

Le malattie cardiovascolari presentano dunque nell'anziano non solo incidenza e prevalenza elevate, ma anche una peculiare complessitá, nella quale le manifestazioni cliniche sono variamente modulate anche da problematiche cognitive, emozionali, socio-economiche; e per affrontare adeguatamente la quale si rende necessaria - per tutti gli operatori sanitari coinvolti nel processo di cura del cardiopatico anziano - l'acquisizione di specifiche competenze a forte impronta interdisciplinare. Contemporaneamente, é necessario delineare modelli organizzativi personalizzati, improntati a principi di continuitá assistenziale, che si estendano dalla fase ospedaliera alle strutture di riabilitazione ed alla assistenza domicilare; fino a unitá di cure palliative per gli anziani con condizioni cardiovascolari - quali lo scompenso cardiaco cronico refrattario - particolarmente gravi e non suscettibili di miglioramento clinico.

Scopi

La Societá Italiana di Cardiologia Geriatrica (SICGe) ha per scopo principale lo sviluppo di un processo di integrazione culturale tra Cardiologia e Geriatria, con ricerca di contatti con altre specialitá - prime fra tutte, i Medici di Medicina Generale (MMG), che nel nostra Paese hanno la primaria responsabilitá delle gestione della cronicitá - e coinvolgimento di varie figure professionali.

Se la Cardiologia é tra le specialitá mediche con piú ampio, recente sviluppo di conoscenze fisiopatologico-cliniche, e di mezzi diagnostici e modalitá terapeutiche ad elevata tecnologia, la Geriatria é - per vocazione e tradizione - la specialitá esperta della co-morbilitá e delle molteplici condizioni che concorrono a determinare lo stato di salute complessivo dell'anziano. E la grande evoluzione tecnologica pone sempre piú frequentemente decisioni terapeutiche che, di fronte all'invecchiamento della popolazione con le sue caratteristiche di complessitá clinica, assumono forti connotazioni etiche ed economiche, individuali e societarie.

Per queste premesse, SICGe si propone di operare all'interfaccia del patrimonio culturale della Cardiologia e della Geriatria, con identificazione di tematiche di comune interesse, quali la valutazione delle cure rivolte al cardiopatico anziano nei diversi aspetti di: equa accessibilitá; appropriatezza delle indicazioni; appropriatezza delle modalitá e dei setting assistenziali (ivi compresi quelli dedicati alla riabilitazione post-acuzie ed alla terminalitá).

SICGe non si propone meramente quale ulteriore Societá scientifica che affianchi le numerose altre - accademiche e non accademiche - giá consolidate nell'ampio panorama della Cardiologia e della Geriatria, ma come think-tank, laboratorio di idee che accolga ed integri tra loro le istanze culturali ed operative di Cardiologi, Geriatri, MMG, Infermieri, Fisioterapisti che - per sensibilitá, percorso culturale e profilo professionale - siano interessati al miglioramento della qualitá delle cure dedicate al cardiopatico anziano. In tale attivitá di sviluppo di un patrimonio culturale condiviso, la SICGe si avvarrá di eventi residenziali e di tecnologie informatiche per la formazione a distanza (FAD).
Inoltre, specifiche campagne di informazione saranno dirette a raggiungere il pubblico laico, ad esempio le associazioni di familiari, sensibilizzandolo alle problematiche implicite nella cura di pazienti con malattie croniche complesse, ma anche fornendo raccomandazioni di immediata utilitá pratica che, nel tempo, potranno sviluppare anche gruppi di discussione basati su web, ad esempio attraverso specifici blog.

Oltre alle attivitá formative e informative la SICGe, attraverso la preparazione di raccomandazioni sui bisogni sanitari e la raccolta di prove di efficacia anche in studi osservazionali di nuovo disegno, svilupperá presso le istituzioni di governo del Sistema Sanitario Nazionale azioni dirette alla ottimizzazione dei percorsi diagnostico-terapeutici della popolazione cardiopatica anziana nei diversi luoghi di cura.

Marzo 2012